Queste lezioni vogliono cercare di far luce su alcuni aspetti della grammatica della percezione, muovendo da un’esperienza particolare: l’esperienza degli inganni percettivi. Così, nella prima parte del testo, si cerca di elaborare una critica complessiva del rappresentazionalismo che appare da un lato come una falsa risposta al problema delle illusioni percettive, dall’altro come il frutto di una confusione tra l’analisi della dimensione cognitiva dell’esperienza e la spiegazione delle dinamiche reali che sono alla base degli eventi percettivi. Nella seconda parte del testo, anche grazie ad una lettura approfondita delle prime pagine di Empirismo e filosofia della mente di Sellars, viene discussa e rifiutata una concezione dell’esperienza che dimentica la differenza tra sensazione e conoscenza. Infine, nella terza parte, il rifiuto dell’analogia che interpreta la percezione come se constasse di immagini offre lo spunto per una ampia discussione di quelle raffigurazioni che si prefiggono di ingannare lo spettatore: i trompe l’œil.

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