Mente e mondo di John McDowell è considerato uno dei libri di filosofia più influenti e originali degli ultimi anni. In particolare, ha generato una discussione accesissima la tesi sostenuta da McDowell secondo cui gli stati percettivi avrebbero contenuto concettuale. Contro questa tesi, filosofi come Christopher Peacocke, Tim Crane e José L. Bermúdez hanno diretto una batteria di argomenti, con l’obiettivo di dimostrare che la percezione ha invece contenuto non-concettuale. Il libro di Barlassina si pone anzitutto l’obiettivo di introdurre il lettore al dibattito tra concettualisti e non-concettualisti, attraverso un’illustrazione chiara e dettagliata della posizione di McDowell e un esame accurato della dialettica di argomenti e controargomenti che hanno animato tale dibattito. A questo compito di natura espositiva si lega poi un intento di natura più prettamente teoretica. Barlassina cerca infatti di dimostrare che il concettualismo di McDowell è una teoria inadeguata del contenuto degli stati percettivi, sia che venga considerata dal punto di vista della psicologia del contenuto, sia che la si esamini dal punto di vista epistemologico.

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