Il problema di cui dovremo discutere in questi tre mesi ha i contorni evanescenti e labili della filosofia e dei suoi problemi. Dobbiamo parlare infatti dello scetticismo, e questo significa innanzitutto costringersi a dare peso ad una domanda che non sembra in grado di angustiarci più di tanto nella nostra esistenza quotidiana. Possiamo dubitare di sapere qualcosa e possiamo avere ragione di sospettare che la memoria ci inganni, ma non ci capita mai di fermarci anche solo un attimo a pensare che tutte le nostre conoscenze potrebbero essere illusorie e che tutti i nostri ricordi potrebbero essere degli errori da cui emendarsi. Non ci capita mai, e se qualcuno ci chiedesse di prendere sul serio quest’ipotesi in una qualche situazione concreta, probabilmente non gli daremmo nemmeno ascolto. Se un amico, con cui stessimo rievocando un qualche episodio passato di cui ci rammentiamo bene e di cui abbiamo parlato tante volte, ci invitasse di punto in bianco a dubitarne, dicendo che la memoria è comunque inaffidabile noi resteremmo stupiti. Reagiremmo così, ma a pensarci bene quali prove abbiamo della validità dei nostri ricordi?

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